Come comprendere ed esprimere la rabbia
La rabbia é una delle emozioni piú forti e primarie di noi esseri umani. Con il miglioramento delle condizioni di vita nelle societá moderne ci aspetteremmo di vedere diminuire la sua presenza, ma è davvero cosi? Scatti d’ira, litigi per le strade, intolleranza verso gli altri o violenza autoindotta, sono tutti segnali di una rabbia sociale e individuale che ci fa soffrire.
Perché soffriamo per la rabbia? Perché la viviamo spesso come un peso? In base alla mia esperienza come terapeuta, è perché abbiamo paura della rabbia o di ció che vi si nasconde dietro. Iniziamo cosi a reprimerla o ad agirla in modo non rispettoso verso l’esterno. In questo modo peró, creiamo ancora piú rabbia e iniziamo a sentire che ci sovrasta.
Gli strumenti che abbiamo per affrontare i problemi legati alla rabbia sono:
› comprendere che cos’è la rabbia,
› scoprire cosa nasconde dietro di sé, e
› concederci di esprimerla in modo sano ed appropriato
Comprendere la rabbia
La prima cosa da capire rispetto alla rabbia è che si tratta di una emozione primaria con una funzione: preserva e protegge il nostro spazio vitale da violazioni di tipo fisico, emotivo e psicologico. In pratica, la rabbia è una manifestazione del nostro potere personale e della nostra presenza, una affermazione di noi stessi: “Io sono; Io esisto!”
Basta pensare a come gli animali diventano aggressivi quando sono feriti. In realtá cercano di proteggersi perché sono in una posizione vulnerabile. È lo stesso per noi – non solo a livello fisico, ma anche a livello emotivo e psicologico.
Dietro la rabbia
La rabbia diventa un problema quando ne accumuliamo troppa. Quando accade, o ci sentiamo sovrastati e reagiamo in modo non appropriato alla situazione presente, o la reprimiamo e la teniamo dentro. In entrambi i casi ci sentiamo bloccati e incapaci di goderci la vita. Ma allora come mai la accumuliamo?
Questa tendenza deriva da esperienze traumatiche nell’infanzia o da situazioni di violazione fisica, psicologica o emotiva in cui siamo ci siamo sentiti passivi e sopraffatti. Quando il dolore emotivo è troppo, lo reprimiamo, come difesa istintiva per sopravvivere psicologicamente. In questo modo sviluppiamo rabbia e/o paura come difensori del dolore. La loro funzione è infatti quella di distrarre la nostra attenzione. Rabbia e paura sono tanto intensi quanto lo è il dolore emotivo originale.
Quando cresciamo queste difese possono ingrandirsi ed occupare troppo spazio nelle nostre vite. Se non le lasciamo andare e reintegriamo il dolore represso, possiamo sviluppare vari problemi quali depressione, ansia, isolamento, dipendenze, ecc. Ecco le testimonianze di persone che hanno o hanno avuto difficoltá legate alla rabbia:
› “Sono cresciuto in un ambiente in cui le emozioni venivano represse; mio padre non mi lasciava esprimere nessuna emozione. Ora mi sento congelato e ogni forma di espressione emotiva, perfino piangere, è violenta per me”. Luca – 34, Italy
› “Nella mia famiglia c’era molta violenza tra i miei genitori e mio padre era un alcolizzato. Ero molto spaventato e cosi mi sono rifugiato nella mente isolandomi dalle emozioni. Ora soffro di una lunga depressione e non mi concedo di sentirmi arrabbiato, mi ferisce ogni volta che affiora, è schiacciante”. Richard – 38, Ireland
› “In passato bevevo ed ero violento. Cercavo scuse per litigare e lasciare andare cosi un pó di rabbia. Mi rendo conto solo ora che era un modo per scappare dal mio vecchio dolore di crescere con una madre assente e un padre violento”. Abelardo, 45 – Spain
› “A volte perdo il controllo quando mi sento criticata oppure quando ho la sensazione che qualcuno invade il mio spazio. Inizio ad urlare o divento fisicamente violenta e non só come mai”. Lucy, 26 – USA
La rabbia come una opportunitá
Andare in profonditá nel comprendere che cosa ci è successo e scoprire la nostra storia, è un passo molto importante per rilasciare la rabbia e il dolore accumulato. A questo livello, la terapia ci aiuta a comprendere il nostro dolore aiutandoci a fermare il processo di repressione. Esso infatti non è altro che un ulteriore peso in aggiunta al dolore che abbiamo giá. La terapia ci aiuta ad accettare il nostro passato e ad iniziare a vivere la vita in modo piú libero.
Un trauma o una esprienza negativa sono come una spina che si conficca nel nostro cuore. Fa cosí male quando entra dentro che abbiamo paura a toglierla e di sentire di nuovo lo stesso dolore. Ma sappiamo che dobbiamo farlo, perché altrimenti puó fare “infezione” (depressione, ansia, dipendenza ecc.).
È importante rendersi conto che espellere “la spina” ci puó far sentire lo stesso dolore di quando si è conficcata per la prima volta, ma in questo caso il movimento è diverso. Non è una nuova spina che entra dentro di noi ma bensí una vecchia spina che finalmente esce!
Esprimere la rabbia
Oltre a comprendere la rabbia, è molto importante fare delle attivitá che abbiano capacitá catartiche. Il farle crea l’opportunitá per il nostro dolore nascosto di lasciarci.
Grazie al grande lavoro delle terapie quali la Bioenergetica, Primal e Bonding (Psicoterapia emozionale) e del Teatro panico, delle Arti marziali e delle Meditazioni dinamiche, oggi è possibile avere dei contesti appropriati e sicuri in cui, durante sedute individuali o di gruppo, la rabbia e il dolore emotivo possono essere espresse liberamente.
Queste tecniche offrono uno spazio in cui canalizzare questa energia chiamata “rabbia” verso oggetti concreti o immagini usando movimenti e suoni. Lo scopo è il rilascio emotivo.
Catarsi: strategie per esprimere la rabbia a casa
Ecco alcuni esempi di esercizi che potete fare per conto vostro anche a casa per esprimere la rabbia in eccesso e fare esperienza di un rilascio emotivo:
› Catarsi delle braccia e delle mani: Mettete un cuscino per terra di fronte al letto e uno sul letto di fronte a voi. Utilizzate per 10 minuti una musica che invogli l’espressione della rabbia e iniziate a picchiare il cuscino in modo ritmico con entrambi i pugni o con un braccio alla volta. Se vi sentite bloccati immaginate situazioni o persone che vi hanno ferito o non rispettato. Dopo i 10 minuti di catarsi riposatevi per 5 minuti in silenzio.
› Catarsi delle gambe: Sdraiatevi con le gambe distese su un letto senza spalliera dalla parte dei piedi o su un materasso sul pavimento. Date calci alzando alternativamente l’una e l’altra gamba e battendole con forza sul materasso. Tutta la gamba deve fare contatto con il materasso. Le gambe vanno dritte ma non rigide. Il movimento parte dall’anca e non dal ginocchio e la gamba viene alzata il piú possibile. Ad ogni colpo dite “No” di pancia con decisione. Poi quando prendete un ritmo nel calciare pronunciate un “No” prolungato. Fatelo per 10/15 minuti e poi state con gli occhi chiusi per 5 minuti.
› Catarsi della mente: Sedetevi sul pavimento o su una sedia con gli occhi chiusi. Utilizzate una musica chiassosa di sottofondo come i rumori di un mercato. Fate alcune inspirazioni profonde e poi iniziate a muovere braccia, testa e torso emettendo suoni senza senso dalla bocca. Nel farlo muovete i muscoli della faccia al massimo che potete. Si tratta del “Gibberish”, ovvero immaginate di parlare una lingua che non esiste e lasciatevi andare. Tutti i movimenti devono seguire il flusso spontaneo di suoni che emerge spontaneamente in voi. Fatelo per 10/15 minuti e poi state in silenzio per 5 minuti per riposarvi.
Durante o dopo questi esercizi potete iniziare a piangere, a ridere o perfino a provare piacere. Qualunque cosa emerga, lasciate che accada senza creare ostacoli, lasciate che fluisca. Se vi sentite congelati o bloccati è dovuto alle vostre resistenze. A volte potete sentire infatti vergogna, paura o colpa rispetto a quello che state facendo. Usate questi sentimenti per la catarsi, non fatevi risucchiare dentro di loro. Vi accorgerete che sono solo un bluff e che se li esprimete porteranno in superficie a loro volta sentimenti ancora piú profondi. Se vi sentite confusi e non sapete come iniziare, focalizzatevi su una situazione o su una persona che vi fa o faceva soffrire e usatela come un innesco per sbloccare le vostre emozioni.
La rabbia non è un nemico , è solo energia
La veritá è che iniziamo ad avere problemi con la rabbia quando non la accettiamo e non la esprimiamo in modo corretto. Infatti, la rabbia in sé stessa è semplicemente una forma di energia umana molto utile e salutare; una importante sorgente di energia trasformativa e di self-empowerment.
Se iniziamo semplicemente a comprenderla e ad esprimerla senza giudicarla e smettiamo di seguire le nostre paure, non ci creerá nessun problema. All’opposto, ci aiuterá a lasciar andare i nostri problemi e a sentirci emotivamente liberi e felici!
“Non importa quanti condizionamenti dobbiamo attraversare,
siamo pur sempre degli esseri intuitivi.
Dovete sentire la vita,
non basta che la pensiate, la vita deve essere sentita.
Sentite perfino le cose spiacevoli,
abbiate fiducia nel vostro cuore e dite a voi stessi:
“Si, del bene verrá fuori anche da qui”
Mooji
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Autore: Somesh Valentino Curti
“Oltre al mio lavoro di psicologo, mi piace scrivere articoli per il mio sito web e altre riviste online come: Iamexpat.nl e Expatshaarlem.nl
In questo modo posso condividere la mia esperienza su argomenti preziosi che potrebbero esserti utili se sei in un processo di terapia o se stai semplicemente esplorando questi contenuti. Il mio desiderio è che questi articoli possano ispirarti e darti una comprensione più profonda della tua vita“
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